Il componimento è un’ode giuntaci incompleta, citata dall’Anonimo del Sublime come capolavoro di poesia amorosa per l’abilità con cui l’autrice descrive le circostanze più salienti della passione. È stata oggetto di numerose imitazioni, la più famosa delle quali è quella di Catullo, che ne ha fatto una traduzione nel noto Carme LI.
Nell’ode, la potenza dell’amore viene descritta per mezzo degli effetti psicofisici che Saffo sente in sé come conseguenza della visione di una giovane a colloquio con un uomo. Chi ha interpretato il carme come un epitalamio ha visto nel riferimento iniziale ad un uomo il μακαρισμός (“elogio”) dello sposo. In realtà, il ruolo del personaggio maschile all’interno del carme è del tutto irrilevante, mentre l’accento è posto sulle sensazioni che la fanciulla suscita sulla spettatrice esterna, motivo che ha portato i più ad inserire il testo tra i “carmi d’addio” dedicati da Saffo alle compagne che si apprestano ad abbandonare il suo circolo per intraprendere la vita matrimoniale.

Metro: Strofe Saffica

φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισιν
ἔμμεν’ νηρ, ὄττις ἐνάντιός τοι
ἰσδάνει καὶ πλάσιον δυ φωνεί-
σας ὐπακούει

καὶ γελαίσας μέροεν, τό μ’ μὰν
καρδίαν ἐν στήθεσιν πτόαισεν,
ὠς γὰρ <ἔς > σ’ ἴδω βρόχε’ ὤς με φώνη
σ’ οὐδὲν ἔτ’ εἴκει,

ἀλλὰ κὰμ μὲν γλῶσσα ἔαγε λέπτον
δ’ αὔτικα χρῷ πῦρ ὐπαδεδρόμακεν,
ὀππάτεσσι δ’ οὐδὲν ὄρημμ’, ἐπιρρόμ-
βεισι δ’ ἄκουαι,

κὰδ δ’ ἴδρως ψῦχρος χέεται, τρόμος δὲ
παῖσαν γρει, χλωροτέρα δὲ ποίας
ἔμμι, τεθνάκην δ’ ὀλίγω ‘πιδεύης
φαίνομ’ ἔμ’ αὔτ[ᾳ.

ἀλλὰ πὰν τόλματον, ἐπεὶ †καὶ πένητα†

Traduzione

Mi sembra pari agli dei quell’uomo
che siede di fronte a te
e vicino ascolta te che dolcemente
parli

e ridi di un riso che suscita desiderio. Questa visione
veramente mi ha turbato il cuore nel petto:
appena ti guardo un breve istante, nulla
mi è più possibile dire

ma la lingua mi si spezza e subito
un fuoco sottile mi corre sotto la pelle
e con gli occhi nulla vedo e rombano
le orecchie

e su me sudore si spande e un tremito
mi afferra tutta e sono più verde dell’erba
e poco lontana da morte
sembro a me stessa.

Ma tutto si può sopportare, poiché…


Traduzione di Franco Ferrari

Mi sembra uguale agli dei l’uomo che ora
ti siede innanzi e da vicino ascolta
mentre dici parole dolci e ridi
affascinante,

ciò mi sconvolge il cuore dentro il petto.
Non appena ti guardo un solo istante,
non trovo più parole, ma la lingua
mi si è spezzata,

una fiamma sottile per le membra
rapidamente scorre ed ecco gli occhi
sono pieni di nebbia, ecco le orecchie
ronzano forte,

gronda sopra di me freddo sudore
e un tremito mi afferra tutta, sono
verde anche più dell’erba e quasi morta
sembro a me stessa.

Ma tutto è sopportabile, giacché…


Traduzione di Federico Cinti

A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli

e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.

E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.


Traduzione di Salvatore Quasimodo

Mi sembra che sia pari agli dèi
quell’uomo che di fronte a te siede
e da vicino ascolta attento te,
che dolcemente parli

e sorridi amabilmente; questo davvero
il cuore nel petto mi sbigottisce:
come, anche per poco, ti guardo ecco che
non riesco più a parlare,

ma la lingua è spezzata,
un fuoco sottile sotto la pelle si è diffuso rapidamente,
con gli occhi nulla vedo, le orecchie
ronzano,

su di me il sudore si spande e un tremito
tutta mi cattura, più verde dell’erba
sono, poco lontana dall’essere morta
sembro a me stessa.

Ma può capitare che tutto si può
sopportare, poiché anche il povero…


Traduzione di Gennaro Tedeschi