Il carme è ambientato in occasione di una παννυχίς, una veglia notturna alla quale prendono parte le fanciulle del tiaso (πάρθενοι, v. 1), e si inserisce nel contesto di una festa che si svolge durante la prima notte di nozze di due giovani sposi. Nei versi finali si legge l’invito, probabilmente rivolto allo sposo, di radunare i propri compagni affinché la festa possa protrarsi per tutta la notte.
È possibile che i festeggiamenti includessero l’esecuzione di canti amebei legati alla tradizione dell’imeneo.

Metro: Strofe Saffica

νύκτ[…].[
πάρθενοι δ[
παννυχισδοι[σ]αι[
σὰν ἀείδοισ[ι]ν φ[ιλότατα καὶ νύμ-
φας ἰοκόλπω.
ἀλλ’ἐγέρθεις, ἠιθ[ε
στεῖχε σοὶς ὐμάλικ[ας
ἤπερ ὄσσον ἀ λιγύφω[νος
ὔπνον [ἴ]δωμεν

νύκτ[…].[
πάρθενοι δ[
παννυχισδοι[σ]αι[
σὰνείδοισ[ι]ν φ[ιλότατα καὶ νύμ-
φας ἰοκόλπω.
ἀλλ’ἐγέρθεις, ιθ[ε
στεῖχε σοὶςμάλικ[ας
περ ὄσσον λιγύφω[νος
ὔπνον [ἴ]δωμεν

Traduzione

Notte…
ragazze…
vegliando in festa per tutta la notte…
cantano l’amor tuo e della sposa
grembo di viola.
Orsù, destati, e i giovani
tuoi coetanei va [a chiamare]
ché [breve] quanto quello del sonoro (uccello)
vediamo il sonno.


Traduzione di Federico Cinti

Notte…
e le ragazze…
vegliando in festa per tutta la notte…
cantano l’amore tuo e della spo-
sa dal seno di viola.
Suvvia, o giovane, destandoti…
va’ presso i tuoi coetanei
(perché) noi possiamo vedere un sonno (più breve)
di quello che dorme l’uccello dalla voce acuta.


Traduzione di Franco Ferrari